Il letame è da sempre considerato uno degli ammendanti agricoli più utili sia grazie alla sua ricchezza in macro e micro elementi sia alla sua efficacia nel migliorare la struttura del terreno. Infatti, oltre alla funzione di concimazione, il letame arricchisce il terreno di sostanza organica ne migliora la porosità e soprattutto la ritenzione idrica. Viene sparso con apposite macchine denominate spandiletame sia a pieno campo (principalmente come base di una corretta concimazione di fondo), sia nei filari di vigneti o frutteti in atto, per poi essere interrato tramite una lavorazione. 

Si tratta ovviamente di letame maturo, quindi un prodotto che è stato stoccato per alcuni mesi, così da renderlo quasi inodore e, soprattutto, privo di semi o residui di specie infestanti che tramite la fermentazione vengono inattivati. Questa è una delle caratteristiche più importanti per evitare che colui che deve utilizzare questo prodotto incorra in un’eccessiva presenza di malerbe, sempre difficili da gestire. 

Letame biologico

Anche le aziende che conducono la loro attività in biologico possono utilizzare come ammendante il letame maturo, anzi si tratta di uno dei prodotti più consigliati. In questo caso si tratta di letame proveniente da allevamenti certificati biologici, generalmente estensivi, ovvero che dispongono di superficie agricola connessa alla stalla (pascoli bradi) e in cui la gestione prevede l’utilizzo di lettiera vegetale. Inoltre, si tratta di allevamenti che risultano conformi alle direttive comunitarie nei confronti del benessere animale.

Caratteristiche e composizione

Si presenta come una massa omogenea, di colore scuro, con una quantità di paglia (o residui pagliosi) equilibrata e ben amalgamata. È inodore e con una scarsa presenza di liquidi, percolati durante la maturazione; inoltre non sono in corso processi fermentativi e la temperatura è pari a quella ambientale.

La composizione tipica è: